Non si è fatta attendere la replica delle associazioni di settore dopo le dichiarazioni del Premier al Parlamento UE il 4 maggio. Insieme chiedono chiarezza e stabilità per i bonus edilizi
Hanno fatto discutere le dichiarazioni di Mario Draghi al Parlamento europeo di qualche giorno fa. Il premier italiano, nella replica al termine del dibattito sul futuro dell'Unione, ha risposto ad alcune delle questioni sollevate durante la discussione e ha criticato il Superbonus reo di aver fatto salire i costi per l’efficientamento energetico degli edifici.
In particolare Draghi ha detto: "Possiamo non essere d’accordo sul Superbonus 110%, e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento. Cito soltanto un esempio. Il costo di efficientamento è più che triplicato grazie ai provvedimenti del 110%. I prezzi degli investimenti necessari per attuare le ristrutturazioni sono più che triplicati, perché il 110% di per sé toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo. E quindi questo è il risultato".
Non si è fatta attendere la replica delle associazioni di settore. “Si può concordare con il premier sul fatto che lo strumento agevolativo oggi, in un mutato contesto, evidenzia problemi di congruità complessivi sui quali si potrà anche intervenire. Ma dal punto di vista dei progettisti occorre certezza delle regole e soluzione ai tanti problemi applicativi”. Così l’OICE - l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria.
Per il presidente di Confindustria Emanuele Orsini lo strumento del Superbonus non è in discussione: “Al netto del dialogo costante con il Governo e del confronto sulle criticità a cui siamo sempre disponibili, vale la pena ribadire che l'impianto delle agevolazioni, come definito dall'ultima Legge di Bilancio, non è in discussione: il Piano è confermato e continuerà a funzionare secondo i tempi previsti e le modalità di decalage stabilite. Ho personalmente ricevuto rassicurazioni su questo e, d'altro canto, non sarebbe accettabile un radicale ripensamento in corso d'opera”.
Si unisce nella replica alle dichiarazioni del Premier Draghi anche Gabriele Buia, Presidente di Ance: “Cittadini e imprese sono preoccupati per questo clima di incertezza che regna intorno al Superbonus 110 e che rischia di bloccare migliaia di lavori già partiti o in procinto di partire, creare enormi contenziosi e di far fallire centinaia di operatori. Non è possibile rimettere continuamente in discussione norme già in vigore: ci dicano una volta per tutte cosa si intende fare di questa misura”.