Tra gli emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio della Camera alla Legge di Bilancio 2021, che domani dovrebbe andare all’esame dell’aula, c’è l’istituzione di un “Fondo per il risparmio delle risorse idriche”, con una dotazione di 20 milioni di euro per il 2021. La finalità del fondo è quella di riconoscere, alle persone fisiche residenti in Italia, nel limite di spesa suindicato e fino a esaurimento delle risorse, un “bonus idrico” pari a 1.000 euro per ciascun beneficiario, da utilizzare entro il 31 dicembre 2021, per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari.
Le spese ammissibili alla contribuzione sono quelle (elencate dal comma 3) sostenute per:
- la fornitura e posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, comprese le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti;
- la fornitura e installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, comprese le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e dismissione dei sistemi preesistenti.
Viene altresì precisato (dal comma 4) che il “bonus idrico” in questione non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva a fini ISEE. La definizione delle modalità e dei termini per l’erogazione e l’ottenimento del “bonus”, anche ai fini del rispetto del limite di spesa, è demandata (dal comma 5) a un apposito decreto del Ministro dell’ambiente che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.
Credito di imposta per sistemi di filtraggio dell’acqua potabile
Altra novità, sempre tra gli emendamenti alla Manovra, è quella che istituisce un credito d'imposta per l'acquisto di sistemi di filtraggio acqua potabile, con l’obiettivo di razionalizzare l'uso dell'acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque potabili. Il credito è riconosciuto, nella misura del 50% delle spese sostenute fino a un massimo di 1000 euro per ogni unità immobiliare o esercizio commerciale, e 5000 euro per gli esercizi pubblici, per l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, e miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti. Per la copertura del nuovo credito, valido dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022, sono stati stanziati 5 milioni di euro per ciascuno dei due anni. Le informazioni sugli interventi effettuati dovranno essere trasmesse per via telematica all’ENEA, che si occuperà del monitoraggio e la valutazione della riduzione del consumo di contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile.