Approvato un emendamento al Dl Energia che permetterà alle banche di effettuare un’ulteriore cessione del credito, purché il cessionario sia un correntista dell’istituto
Tempo fino al 15 ottobre 2022 a imprese e partite Iva per l’invio delle comunicazioni all'Agenzia delle Entrate e la possibilità, solo da parte di banche e intermediari regolamentati, di una quarta cessione. Queste le principali novità dell'emendamento al Dl Energia approvato ieri in Commissione alla Camera.
Viene così scartata l'ipotesi della responsabilità solidale per Banche e intermediari che prevedeva in caso di esaurimento delle possibili cessioni, una ulteriore a condizione che il cedente fosse responsabile solidalmente per il recupero dell'importo eventualmente non spettante. La banca può dunque effettuare la quarta cessione dei crediti ma solo se diretta a un suo correntista.
Stretta sulle richieste da alcune banche
La spirale di incertezza sulla cessione dei crediti però sta mettendo a dura prova gli istituti bancari. Dopo il decreto Antifrodi gli ostacoli al meccanismo della cessione del credito sono progressivamente aumentati fino ad arrivare al Sostegni ter. Oggi due delle principali banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, hanno annunciato il rischio reale di non poter far fronte alle troppe richieste sopraggiunte. In assenza di modifiche normative, insomma, sarà impossibile procedere con nuove richieste.
Le crescenti limitazioni allo strumento della cessione del credito rischiano ad oggi di generare un effetto a imbuto con le banche medio piccole che fanno fatica ad acquistare crediti e limitando, di conseguenza, la capacità delle grandi banche di acquisirne di nuovi.
Si dice fiduzioso però l'Onorevole Riccardo Fraccaro, deputato del M5S sull'emendamento che corregge il meccanismo della quarta cessione dei crediti: “È è un passo avanti per risolvere il blocco che da troppi mesi sta mettendo in gravi difficoltà il settore edilizio. Ora mi aspetto che il governo mantenga l'impegno di prorogare con il prossimo decreto di aprile la scadenza del 30% dell'avanzamento lavori entro giugno per le unifamiliari”.