Introdotto un termine massimo di tre mesi e una procedura semplificata per la connessione alla rete delle pompe di calore di piccole dimensioni
Ci sono anche le pompe di calore tra le tecnologie e i progetti con il massimo potenziale di diffusione presenti nella proposta di nuovo regolamento temporaneo di emergenza per spingere sulle fonti rinnovabili presentata dalla Commissione Europea nell’ambito del piano REPowerEU. Obiettivo della misura è velocizzare le procedure autorizzative al fine di accelerare la diffusione dell'energia rinnovabile che, come spiega la nota della Commissione, “riducono la domanda dell'UE di combustibili fossili nei settori dell'energia elettrica, del riscaldamento e del raffrescamento, dell'industria e dei trasporti, sia a breve termine che nel lungo periodo”.
Le fonti rinnovabili, assieme al risparmio energetico e alla diversificazione degli approvvigionamenti, rappresentano uno dei pilastri della strategia per rafforzare la sicurezza energetica dell’Unione Europea e porre fine alla sua dipendenza dalla fonti fossili provenienti dalla Russia. Oltre a costituire una misura eccezionale per affrontare l’attuale crisi energetica, si tratta di un importante passo in avanti nella transizione verso l'energia pulita.
La proposta di regolamento, la cui applicazione avrà la durata di un anno, vale a dire il tempo necessario per l'adozione e il recepimento in tutti gli Stati membri della direttiva sulle energie rinnovabili, riguarda tecnologie e progetti specifici con il massimo potenziale di diffusione rapida e il minor impatto sull'ambiente.
Tra questi ampio rilievo è stato concesso alle pompe di calore che nel documento vengono definite “tecnologia fondamentale per produrre riscaldamento e raffrescamento rinnovabili da fonti di energia dell'ambiente e hanno un notevole potenziale per ridurre l'uso di gas nella fornitura di riscaldamento, sia nel settore industriale che in quello residenziale”. Per accelerarne la diffusione, la proposta velocizza “le procedure di rilascio delle autorizzazioni introducendo un termine massimo di tre mesi e una procedura semplificata per la connessione alla rete delle pompe di calore di piccole dimensioni”.