Il 24 febbraio scorso UNI ha emanato la prima norma italiana ed europea sull’argomento, gettando le basi per la diffusione delle tecnologie a idrogeno nel settore domestico
Pubblicata il 24 febbraio 2022, la specifica tecnica UNI/TS 11854 rappresenta la prima specifica tecnica emanata da un ente di normazione europeo sul tema delle caldaie a miscela di idrogeno.
La norma sviluppata nell’ambito della Commissione Riscaldamento del CIG con il contributo di Assotermica è dedicata ai generatori di calore alimentati con blend di gas naturale e idrogeno fino al 20% in volume.
“Questa specifica tecnica è un passo molto importante per testimoniare gli enormi progressi che il nostro settore ha fatto sul fronte idrogeno” commenta Valentina D’Acunti, consigliere di Assotermica e presidente della Commissione Riscaldamento del CIG “La pubblicazione della norma dimostra che le nostre tecnologie sono pronte già da tempo. Il settore heating è uno dei più preparati per l’utilizzo di questa risorsa così preziosa, più di altri comparti considerati hard to abate”.
I requisiti definiti dalle nuova norma
In particolare, la norma UNI/TS definisce i requisiti e le procedure di prova specifici per l’utilizzo di caldaie equipaggiate con bruciatori atmosferici, bruciatori atmosferici con ventilatore o bruciatori con premiscelazione aventi portata termica nominale massima di 300 kW, alimentate da miscele di metano e idrogeno al 20%.
La procedura ha l’obiettivo di superare i protocolli individuali attualmente utilizzati, mettendo a disposizione degli operatori del settore un unico documento nazionale di riferimento da utilizzare nelle fasi di progettazione e verifica delle caldaie. Vede, inoltre, l’introduzione di metodi di prova specifici, come l’uso di nuovi gas limite di prova, da integrare nei test che già vengono effettuati sulle caldaie per coprire i rischi derivanti da miscele di idrogeno. Il prodotto, d’ora in avanti, potrà così essere certificato per parte terza come hydrogen ready 20% prima di essere immesso sul mercato.
“La nostra pubblicazione arriva in anticipo rispetto alle normative europee. In Italia, come all’estero, sono in uso protocolli individuali: ora la norma UNI sarà il riferimento di buona tecnica per tutti, con uno schema condiviso e armonizzato per tutti i fabbricanti di caldaie che può essere una buona base di partenza per certificare questi prodotti” prosegue Valentina D’Acunti “In paesi come Germania, Olanda e Inghilterra sono già state condotte diverse sperimentazioni finalizzate ad analizzare il comportamento di caldaie alimentate con miscele di idrogeno al 20% su impianti reali (caldaie installate nelle abitazioni), con risultati molto positivi. Dall’esperienza europea sappiamo, inoltre, che le reti di distribuzione esistenti non presentano alcuna necessità di intervento per trasportare miscele contenenti idrogeno fino al 50%. Il nostro invito è: chi è già in grado di utilizzare questa risorsa, la utilizzi, le tecnologie sono pronte. L’idrogeno deve essere democraticamente concesso a tutti i settori in grado di utilizzarlo (in miscela o in purezza) e che possano trarne vantaggio in termini ambientali ed energetici, sostenendo lo sviluppo di risorse locali per ridurre la dipendenza energetica da Paesi terzi. Il settore del riscaldamento residenziale presenta il grande vantaggio di poter utilizzare miscele di gas naturale ed idrogeno fin da subito, contribuendo immediatamente alla riduzione dei consumi di gas naturale”.