La Prassi di Riferimento 122:2022 definisce una procedura semplificata per il controllo della qualità dell’aria attraverso il monitoraggio di alcuni parametri indicatori
L’emergenza pandemica ha portato al centro dell’attenzione il tema della qualità dell’aria all’interno degli edifici scolastici, dopo che numerosi studi hanno dimostrato che il ricambio d’aria negli ambienti confinati è uno strumento fondamentale per prevenire il contagio. Si è parlato molto degli investimenti necessari per dotare le scuole di apparecchi per la ventilazione meccanica controllata, che permettono il ricambio d’aria anche senza dover aprire le finestre, o di altri dispositivi come purificatori d’aria dotati di filtri HEPA o rilevatori di CO2. Ci siamo occupati dell’argomento più volte anche su queste pagine, da ultimo con un’inchiesta sullo “stato dell’arte” della VMC nelle scuole, con alcuni esempi virtuosi da diverse scuole d’Italia, pubblicata sul numero di novembre/dicembre 2021.
Sarebbe un errore, però, relegare il tema a questa fase di emergenza e trattare la qualità dell’aria indoor soltanto come un mezzo di prevenzione dalle infezioni dei virus che colpiscono le vie aeree. È stato dimostrato, infatti, che una cattiva qualità dell’aria all’interno delle aule scolastiche influisce negativamente anche sull’attenzione dello studente, con un legame tra l’aumento di CO2 e la diminuzione della capacità di apprendimento.
Ma come si misura la qualità dell’aria in un ambiente scolastico? A questo proposito viene in aiuto la nuova Prassi di Riferimento UNI/PdR 122:2022 elaborata da UNI in collaborazione con IDM - Südtirol-Alto Adige: “Monitoraggio della qualità dell’aria negli edifici scolastici - Strumenti, strategie di campionamento e interpretazione delle misure”, destinata in particolare ai dirigenti e ai gestori delle scuole pubbliche o private, ai laboratori di prova, che possono concorrere al processo di monitoraggio, e a tecnici e professionisti che si occupano di qualità dell'aria.
Gli obiettivi della nuova Prassi di Riferimento
La PdR, scaricabile liberamente dal sito di UNI a questo link, ha l’obiettivo di definire
- una procedura operativa semplificata per il controllo della qualità dell’aria attraverso il monitoraggio di alcuni parametri indicatori, procedura che può essere applicata in autonomia dai gestori degli edifici (dirigenti scolastici, coordinatori, ecc.) senza l’appoggio di un laboratorio di prova;
- le procedure che il gestore può seguire in caso di affidamento del monitoraggio a un laboratorio di prova: comprensione della problematica, come affidare l’incarico, quali parametri misurare, valutare e interpretare i risultati delle prove commissionate.
Attraverso analisi strumentali e procedure chiare sarà possibile tenere sotto controllo la qualità dell'aria interna al fine di migliorare complessivamente la fruibilità degli ambienti scolastici, la salute e il benessere degli studenti.
“Questa iniziativa si è sviluppata all’interno del progetto ‘Qualità dell’Aria negli Edifici Scolastici – QAES’, finanziato dal Programma Interreg Italia – Svizzera. Il progetto ha appunto come obiettivo lo sviluppo di nuovi standard per il miglioramento della qualità dell’aria nelle scuole”, spiega Carlo Battisti di IDM Südtirol-Alto Adige, Project leader della prassi UNI. “Tra i numerosi risultati prodotti nei tre anni di lavoro, volevamo assicurare riconoscimento e applicabilità alle procedure di monitoraggio dell’aria che abbiamo elaborato. La prassi di riferimento nata sotto l’egida UNI è stata per noi l’opportunità ideale per fornire un riferimento volontario e prescrizioni tecniche al mercato su questo tema”
Al tavolo dei lavori hanno partecipato anche esperti della Provincia Autonoma di Bolzano, di EURAC Research, dell’Agenzia per l’Energia Alto Adige - CasaClima e della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana.