Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un’azienda installatrice di impianti a biomassa, annullando il divieto disposto dalla Regione nel 2018
Con il parere n. 26/2021 pubblicato lo scorso 11 gennaio (Adunanza di Sezione del 22 luglio 2020), la prima sezione del Consiglio di Stato ha annullato la delibera di giunta regionale n. 449 del 2 agosto 2018, nella parte in cui vieta l’installazione di generatori di calore a biomassa in sostituzione di impianti a metano esistenti, e l’incentivazione di interventi di installazione dei suddetti generatori nelle zone ove risultino superati i valori limite di determinate emissioni.
I giudici amministrativi accolgono così il ricorso presentato nel 2018 da Carbotermo S.p.a., società attiva nel mercato dei servizi energetici, dove opera come installatore (gestore e conduttore) di impianti a biomasse legnose (caldaie centralizzate, appartenenti alla classe "5 stelle" e di tipo adiabatico, alimentate a pellet) per il riscaldamento in ambito civile e industriale. Con la delibera in questione, pubblicata nel B.U. Lombardia 9 agosto 2018, n. 32, la Regione ha approvato l'aggiornamento del piano regionale degli interventi per la qualità dell'aria (PRIA).
Il primo motivo di censura, ritenuto fondato dal Consiglio di Stato, consiste nella violazione della direttiva 2015/1535/UE e, in particolare, dell'obbligo, ivi previsto, di attivare, con riguardo a progetti di regola tecnica, la procedura di notifica alla Commissione europea (art. 5 della direttiva 2015/1535/UE).
Per approfondire, leggi il parere del Consiglio di Stato a questo link.