Assistal, l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, dei Servizi di Efficienza Energetica – ESCo e Facility Management ha pubblicato le linee guida per la gestione in sicurezza delle attività impiantistiche nello scenario emergenziale dovuto al Covid-19.
Il documento (clicca qui per scaricarlo in pdf) si articola in 19 pagine più gli allegati, e ha l’obiettivo di fornire alle imprese del comparto impiantistico e a quelle dei servizi energetici e del facility management ulteriori indicazioni utili per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori attraverso la promozione di comportamenti sicuri e il corretto utilizzo di attrezzature e dispositivi di protezione individuali, integrando i contenuti del Protocollo siglato il 24 aprile tra i sindacati e le associazioni datoriali, e integrato nel Dpcm del 26 aprile.
“Le misure previste — si legge nell’introduzione del documento — seguono la logica della precauzione e attuano le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitarie, quindi si estendono ai titolari del cantiere, a tutti i subappaltatori e subfornitori presenti nel medesimo cantiere.”
Di seguito un estratto delle principali misure previste:
Mobilità dei lavoratori
Come già sostenuto anche da altre associazioni categoriali, la sospensione delle trasferte disposta dal DPCM del 26 aprile 2020 “non può ritenersi un dettato assoluto e sempre perentorio, in quanto è da valutarsi in ciascun ambito produttivo e secondo le esigenze specifiche.” Se la mancata effettuazione delle trasferte ricade negativamente e in modo decisivo sulla funzionalità aziendale, come nel caso delle aziende impiantistiche e dei servizi energetici e facility management, in cui le attività produttive sono svolte al di fuori della sede aziendale, la sospensione non dovrebbe essere adottata ma al contrario resa possibile con l’adozione rigorosa di tutte le necessarie azioni di cautela possibili.
Spostamento con mezzi aziendali
Durante il viaggio si raccomanda il continuo ricambio di aria all’interno dell’abitacolo e, qualora siano presenti più di una persona, non potendo rispettare la distanza minima di 1 metro tra le persone, vige l’obbligo da parte di tutti i viaggiatori di indossare DPI per le vie respiratorie o mascherine chirurgiche.
Si raccomanda un’attività di pulizia giornaliera e sanificazione periodica dei mezzi. La pulizia andrà eseguita con soluzioni igienizzanti a cura del personale che li utilizza, da effettuare ad inizio turno di lavoro, focalizzata sui punti di contatto (volante, cambio, maniglie, ecc.).
È consigliabile la tracciabilità delle operazioni di pulizia e sanificazione mediante documentazione, come il fac-simile di registro fornito all’allegato 6 del documento.
Informazione e formazione
Il datore di lavoro deve informare e formare tutti i lavoratori, nella maniera più consona ed efficace, circa le disposizioni vigenti, consegnando altresì un vademecum che evidenzi le corrette modalità comportamentali. Il datore di lavoro avrà cura di affiggere il vademecum all’ingresso dei luoghi di lavoro e nelle zone comuni e/o maggiormente frequentate.
Il datore di lavoro deve accertarsi che siano assunti i protocolli di sicurezza anti-contagio e laddove non fosse possibile, in relazione alle diverse lavorazioni da eseguire, far rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, far adottare gli opportuni dispositivi di protezione individuale.
Dispositivi di protezione individuale
Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, qualora le tipologie di lavorazione impongano di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine e di altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, ecc) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.
Data la situazione di emergenza e le difficoltà di approvvigionamento, al solo scopo del contenimento epidemiologico da COVID 19, possono essere utilizzate mascherine chirurgiche 2 o mascherine filtranti prive del marchio CE.
Modalità di accesso ai luoghi di lavoro
Il personale prima dell’accesso agli uffici e/o ai siti/cantieri può essere sottoposto alla misurazione della temperatura corporea (strumento tarato prima dell’utilizzo) nel rispetto della disciplina privacy vigente.
Se la temperatura dovesse superare 37,5 gradi non è consentito l’accesso. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni oppure chiamare il numero verde regionale indicato sul sito del Ministero della Salute.
Per l’accesso dei fornitori esterni devono essere individuate delle procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità e tempi definiti, per ridurre le occasioni di contatto con il personale in forza negli uffici aziendali coinvolti o con i lavoratori interni al sito/cantiere.
Pulizia e sanificazione dei luoghi di lavoro
Il datore di lavoro assicura una pulizia giornaliera ed una sanificazione periodica programmata, anche con l’ausilio del Medico competente e del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, dei luoghi di lavoro, degli spogliatoi e di tutti i luoghi comuni e maggiormente frequentati, inclusi i mezzi d’opera con le relative cabine di guida e di pilotaggio, le auto di servizio proprie e a noleggio. Nei siti/cantieri si raccomanda di igienizzare le attrezzature di lavoro in particolar modo nei punti di contatto, prima e dopo il loro utilizzo con apposita soluzione idroalcolica o approvata dall’OMS (vedi allegato 4).
Installazione, manutenzione e gestione degli impianti all’interno degli edifici
I tecnici che operano per la manutenzione e l’installazione degli impianti tecnologici all’interno degli edifici sono tenuti a muoversi su tutto il territorio e a venire in contatto con le persone, entrando nei locali del cliente così come nelle abitazioni per operazioni che si protraggono nel tempo. A ciò si aggiungono casi di interventi che, per la loro tipicità, prevedono la promiscuità tra tecnici di aziende diverse, in siti spesso angusti, che non consentono di mantenere la distanza di sicurezza.
Pertanto gli operatori devono essere dotati di DPI diversificati a seconda della condizione di salute delle persone che occupano i locali del cliente oltre che della tipologia di attività da svolgere. In ogni caso si segnala l’opportunità che le persone che occupano i locali del cliente rispettino le misure di distanziamento sociale e indossino DPI per le vie respiratorie.
Per l’individuazione delle più opportune misure di controllo e gestione del rischio COVID-19, potrebbe essere utile somministrare preventivamente al committente/cliente, nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy, un questionario di autovalutazione (allegato 3), dal cui esito potrebbero essere individuate le seguenti due casistiche:
Caso 1: Presenza di pregressi casi di positività o sospetta positività al COVID-19
Qualora l’intervento interessi locali del cliente occupati da persone che siano state positive o con sospetta positività al COVID-19, si raccomanda in via prudenziale che gli operatori indossino mascherine filtranti FFP2 oltre ai DPI richiesti in funzione della specifica attività da svolgere.
Caso 2: Nessuna presenza accertata o sospetta di casi di positività al COVID-19
Qualora l’intervento interessi locali del cliente in cui non si siano verificati casi accertati o sospetti di positività al COVID-19, si raccomanda in via prudenziale l’utilizzo delle mascherine chirurgiche oltre ai DPI richiesti in funzione della specifica attività da svolgere.
Resta inteso che le raccomandazioni indicate in entrambi i casi sopra descritti perdono di efficacia qualora, in considerazione dei rischi specifici effettivamente o potenzialmente presenti, è necessario adottare misure preventive e protettive più severe.
Igienizzazione degli impianti aeraulici
L’attività di igienizzazione degli impianti aeraulici, che comprende gli interventi di pulizia e disinfezione, attiene alla manutenzione degli impianti di climatizzazione e di condizionamento e pertanto deve essere affidata ad imprese qualificate ed abilitate ai sensi del DM 37/08 e secondo le indicazioni delle Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione dell’Accordo Stato – Regioni del 2006. Ciò anche in considerazione delle responsabilità che l’impresa di installazione o manutenzione si assume sul corretto funzionamento dell’impianto, che verrebbe meno nel preciso istante in cui un soggetto non abilitato vi mettesse mano.
Durante qualsiasi tipo di intervento, in considerazione dei rischi specifici effettivamente o potenzialmente presenti, è necessario adottare tutte le misure preventive e protettive utili a garantire la salute e la sicurezza degli operatori.
La pubblicazione Inail “Impianti di climatizzazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica” identifica tutti i rischi connessi alle singole fasi di lavoro effettuate durante l’ispezione visiva, l’ispezione tecnica, la bonifica e, per ogni rischio associato alle diverse fasi, fornisce indicazioni circa i comportamenti le attrezzature e i dispositivi di protezione da adottare.
Siccome il tecnico che svolge attività di verifica e di manutenzione degli impianti aeraulici può essere esposto a rischio, esso deve essere formato sul corretto utilizzo e smaltimento dei DPI da adottare nelle diverse situazioni di rischio dopo che sia stata effettuata un’attenta valutazione dei rischi correlati alle attività svolte.
Per l’individuazione delle più opportune misure di controllo e gestione del rischio COVID-19, potrebbe essere utile somministrare preventivamente al committente/cliente, nel rispetto delle norme vigenti in materia di privacy, un questionario di autovalutazione (allegato 3), dal cui esito potrebbero essere individuate le seguenti due casistiche:
Caso 1: Locale non sanitario (residenze, uffici, industrie...) rimasto chiuso da almeno 1 settimana
Qualora l’intervento venga realizzato in locali non sanitari rimasti chiusi da almeno 1 settimana, potrebbero essere sufficienti le prescrizioni di cui alla Guida Inail “Impianti di climatizzazione: salute e sicurezza nelle attività di ispezione e bonifica” le cui tabelle possono essere d’ausilio in fase di valutazione dei rischi, ai sensi dell’art 28 d.lgs.81/2008, e orientare nella scelta dei DPI più idonei da adottare.
Caso 2: Locale non sanitario (residenze, uffici, industrie...) non rimasto chiuso da almeno 1 settimana
Qualora l’intervento interessi un locale non sanitario che non sia rimasto chiuso da almeno 1 settimana, si raccomanda in via prudenziale di adottare i seguenti DPI:
- Filtrante respiratorio FFP2
- Tuta in tyvek con cappuccio
- Guanti
- Occhiali di protezione
Dopo la rimozione dei DPI è necessario effettuare un accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone o con soluzioni idroalcoliche.
Resta inteso che le raccomandazioni indicate in entrambi i casi sopra descritti perdono di efficacia qualora, in considerazione dei rischi specifici effettivamente o potenzialmente presenti, è necessario adottare misure preventive e protettive più severe.
Durante l’emergenza, a seconda della tipologia dell’impianto di climatizzazione e di ventilazione esistenti, si possono adottare delle operazioni volte a ridurre il rischio di diffusione del Sars- CoV2 – 19 nei confronti degli utenti.
In linea generale, i principali interventi che possono limitare un eventuale rischio di infezione da COVID-19 per via aerea sono:
- incrementare il ricambio di aria esterna all’interno degli ambienti interni;
- evitare i ricircoli di aria da un locale ad un altro.
A seconda della tipologia dell’impianto, quindi, si potrebbe:
- negli impianti ad aria primaria, aumentare la portata dell’aria esterna;
- negli impianti centralizzati a tutt’aria, aumentare la portata dell’aria esterna e chiudere la serranda dell’aria di ricircolo;
- negli impianti a tutt’aria per singolo locale, aumentare la portata dell’aria esterna e chiudere la serranda dell’aria di ricircolo.
Inoltre disattivare i recuperatori di calore di tipo rotativo ed entalpico, in quanto l’aria esterna potrebbe essere contaminata dall’aria ripresa dall’ambiente.
Nel funzionamento invernale, umidificare l’aria esterna al fine di mantenere l’umidità relativa all’interno degli ambienti al di sopra del 40%. Qualora l’impianto non fosse dotato di sistema di umidificazione, valutare l’utilizzo di umidificatori a vapore .
Si consiglia inoltre di mantenere gli impianti di immissione di aria esterna in funzionamento continuo anche nelle ore di non occupazione, in modo di avvicinare la qualità dell’aria interna il più possibile a quella dell’aria esterna alla riapertura dei locali.
Per contrastare la diffusione dell’epidemia da virus SARS-CoV-2, garantire la qualità dell’aria indoor risulta fondamentale nella tutela della salute dei lavoratori pertanto occorre una rivalutazione impiantistica aeraulica soprattutto nei casi di open space e uffici con più scrivanie.
Il rapporto ISS “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2 - Versione del 21 aprile 2020” fornisce una serie di raccomandazioni da seguire sia negli ambienti domestici che lavorativi per mantenere un buon livello di qualità dell’aria indoor in relazione al contenimento del rischio di contagio da COVID-19.
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