Il 22 gennaio scorso si è svolta a Roma la presentazione dello Studio “Il ruolo delle pompe di calore in Italia: stato dell’arte e opportunità di sviluppo”, commissionato da Assoclima a The European House - Ambrosetti (TEHA). L’evento, moderato dalla giornalista Silvia Sgaravatti, ha rappresentato un importante momento di confronto sulle prospettive del settore delle pompe di calore in Italia e sul loro ruolo strategico nella transizione energetica. 

L’apertura dell’incontro è stata affidata al Presidente di Assoclima, Maurizio Marchesini, che ha sottolineato l’importanza del settore. “Siamo l’associazione dei costruttori di sistemi di climatizzazione a ciclo annuale, ventilazione e trattamento aria, e siamo il punto di riferimento per le pompe di calore elettriche. Rappresentiamo un settore produttivo che è centrale nel processo di decarbonizzazione dell’Europa, che contribuisce in maniera determinante alla nostra economia e che lo farà ancora di più in futuro. L’esigenza di sviluppare uno studio sul ruolo delle pompe di calore nasce dalla consapevolezza che si tratta di un’industria forte e resiliente, che esporta in tutto il mondo e che negli anni ha sempre saputo adattarsi a ogni difficoltà, ma anche che in un mondo sempre più gravato da crisi globali c’è bisogno di una politica che dia degli indirizzi chiari e stabili nel tempo. Con questa prospettiva ci auguriamo che lo Studio possa offrire un valido supporto scientifico al dibattito e che costituisca un patrimonio di informazioni, numeri e dati oggettivi preziosi sia per gli operatori del settore che per i decisori politici. Ora più che mai sentiamo il bisogno di confrontarci e come industria vogliamo fare la nostra parte, assumendo con senso di responsabilità un ruolo di leadership nel percorso di decarbonizzazione dell’Europa. Abbiamo bisogno di fare sistema e creare consapevolezza perché la sfida è estremamente ambiziosa; abbiamo quindi chiesto a un partner autorevole e qualificato qual è Ambrosetti di aiutarci a far emergere dati relativi alla rilevanza economica e industriale della filiera delle pompe di calore elettriche in Italia e di aiutarci a mettere insieme i principali attori necessari per concretizzare questo percorso. Siamo consapevoli del forte richiamo che da più parti arriva alla “neutralità tecnologica”, termine che riteniamo a volte fuorviante perché, se è vero che tecnologie diverse possono soddisfare uno stesso bisogno, è altrettanto vero che il loro contributo al processo di decarbonizzazione e il loro impatto sull’ambiente sono differenti. Neutralità tecnologica non deve quindi essere confusa con un atteggiamento passivo, perché la decarbonizzazione richiede decisioni rapide e precise, non estreme ma allo stesso tempo mai ambigue. La Commissione Europea, con la fine della scorsa legislatura, è stata accusata da più parti di aver avuto un approccio troppo ideologico in relazione agli obiettivi green, giudicati da alcuni come irraggiungibili o addirittura controproducenti per la competitività del nostro Continente. Molti Stati Membri, Italia in primis, hanno dichiarato di voler ridiscutere il Green Deal per combinare meglio gli obiettivi ambientali con il mantenimento di un tessuto produttivo europeo. In Assoclima guardiamo con preoccupazione a questo dibattito perché, al contrario, non vorremmo che emergesse un’ideologia anti-green, molto pericolosa e dannosa. Il nostro obiettivo non è un mantenimento dell’attuale tessuto produttivo, ma il suo sviluppo e per ottenerlo l’industria delle pompe di calore in Italia richiede decisioni veloci e puntuali. Oggi è in atto una staffetta tecnologica con un passaggio di testimone, e come in ogni staffetta che si rispetti ci sono i fatidici 20 metri, i più critici e importanti, in cui due atleti corrono insieme. Poi il testimone deve essere passato a colui che taglierà il traguardo. La pompa di calore elettrica è pronta a ricevere questo testimone, ma dobbiamo fare tutto il possibile per gestire al meglio questo passaggio. Ci auguriamo che la presentazione dello Studio possa segnare un passo importante verso un approccio pragmatico e di indirizzo concreto.”

Finalità dello Studio

Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile Scenari e Intelligence di The European House - Ambrosetti (TEHA), ha illustrato in dettaglio le finalità dello Studio: qualificare la rilevanza della filiera industriale italiana ed europea delle pompe di calore per la transizione energetica e la competitività del sistema-Paese, promuovendo il ruolo strategico delle pompe di calore elettriche come leva fondamentale per accelerare il processo di decarbonizzazione ed efficientamento del Paese, con particolare attenzione al settore degli edifici. Entrando nel dettaglio, Tavazzi ha chiarito che lo Studio è stato concepito per raggiungere tre obiettivi principali. Il primo obiettivo è qualificare, attraverso elementi fattuali e una narrativa solida, il ruolo del comparto industriale delle pompe di calore elettriche nel promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione in Europa e in Italia. Il secondo obiettivo riguarda il posizionamento, all’interno del quadro scenariale sviluppato, delle direttrici evolutive e delle azioni di policy necessarie per sostenere lo sviluppo del comparto, integrando le view di Assoclima con elementi di intelligence e di scenario funzionali a ottimizzare indirizzi e linee guida dei temi oggetto di analisi. Il terzo obiettivo è fornire ai decision maker di riferimento elementi conoscitivi autorevoli e super partes funzionali ad orientare al meglio le azioni in coerenza con le priorità di sviluppo individuate, creando un’azione di advocacy positiva e awareness diffusa.

Intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica 

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin nel suo intervento ha ribadito l’impegno del Governo nel promuovere la decarbonizzazione, evidenziando che il PNIEC ha individuato un percorso verso l’elettrificazione dei consumi finali che determina a monte un significativo aumento delle fonti rinnovabili. Secondo il Ministro, l’uso delle pompe di calore rappresenta una delle opportunità principali al fine del raggiungimento dei target al 2030 e degli obiettivi di scenario al 2050 del PNIEC. L’attuale riduzione delle emissioni non è però sufficiente e deve stimolare le Istituzioni ad accelerare le azioni per riuscire a raggiungere i target fissati. Un maggiore utilizzo delle pompe di calore permette di diminuire le emissioni, andare verso la decarbonizzazione e creare una condizione di vantaggio, che deve essere sostenuta da un importante intervento pubblico su due fronti: l’accompagnamento alla domanda e la costruzione dell’offerta, per stimolare una ripresa del mercato e il mantenimento dell’alto livello di capacità produttiva del sistema industriale. Dai dati dello Studio emerge in modo chiaro che quello delle pompe di calore elettriche è uno dei settori per la decarbonizzazione in cui l’Italia non dipende dalla Cina; per il Ministro Pichetto Fratin si tratta di un aspetto rilevante che deve essere assolutamente difeso e sostenuto.

Tavole rotonde e intervento conclusivo

L’evento è proseguito con due tavole rotonde che hanno offerto un’importante occasione di confronto tra esperti del settore e rappresentanti istituzionali. La prima, intitolata “La sfida della competitività per il comparto industriale delle pompe di calore elettriche italiano”, ha visto la partecipazione di Maurizio Pieve (ENEA), Luca Marchisio (Terna), Giovanni Tagliabue (Edison Next) e Marco Borgarello (RSE), e si è conclusa con l’intervento di Alessandro Riello, past President di Assoclima.

Alla seconda tavola rotonda, dal titolo “Le direttrici evolutive e le proposte per supportare lo sviluppo delle pompe di calore elettriche in Italia”, hanno partecipato Stefano Saglia (ARERA), Enrico Bonacci (Ministero dell'Ambiente della Sicurezza Energetica), Gennaro Niglio (GSE), Mariangela Di Napoli (ENEL Grids), Chiara Di Mambro (Ecco Think Tank) e Valerio Cavazzuti (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Le conclusioni sono state affidate a Roberto Saccone, past President di Assoclima.

Stefano Bellò, vice Presidente di Assoclima, ha chiuso l’evento con i ringraziamenti a tutti i partecipanti e con un’esortazione ad agire rapidamente: “È stato un incontro di altissimo livello che segna un punto di discontinuità nella comprensione dell’industria delle pompe di calore in Italia e in Europa. È in corso una gara a livello globale, non solo europeo, per accelerare la transizione energetica. È urgente perché serve sia per contrastare il cambiamento climatico, sia per garantire la sicurezza energetica dei Paesi e delle persone, in particolare di quelle economicamente più fragili. Nella staffetta della decarbonizzazione degli edifici siamo a metà del guado, a metà dei 20 metri in cui avverrà il passaggio di testimone fra le tecnologie che utilizzano fonti fossili e le tecnologie elettriche. È importante coordinare questo passaggio di testimone con un approccio pragmatico e senza ambiguità. La filiera delle pompe di calore è una filiera diffusa ed europea, in cui tutti i principali gruppi del settore hanno già investito. L’Italia è il primo o il secondo paese in Europa per occupati e per valore aggiunto della filiera. La politica agisca concretamente per supportare questa filiera; abbiamo impiegato 60 anni per costruirla, non facciamocela sfilare ora che è diventata centrale nella sfida della transizione energetica.”

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